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Il Museo
Risalendo la medesima gradinata, da una porta a vetri immediatamente di fronte si giunge in un locale che presenta sia il secondo ingresso della struttura, lungo via dei Musei, sia la scalinata che conduce al piano superiore, sede del Museo. Istituito nel 1912 per iniziativa di Mons. Raffaele Tini, Arcidiacono della Cattedrale e Vicario Generale della Diocesi di Atri, il Museo Capitolare occupava in origine solo le due ali ad est e a sud dell'attuale edificio, mentre negli anni Sessanta, in concomitanza dei restauri della Cattedrale, si estese all'ala nord del Chiostro superiore, in tale periodo ricostruita in luogo di alcuni vani adibiti ad appartamenti. Nella nuova ala furono rimontati gli armadi del demolito Coro interno, esposti i preziosi paramenti in precedenza conservati negli stessi armadi e collocati i tre polittici che un tempo poggiavano sui banconi della Sagrestia, anch'essa demolita. Il 29 maggio 1976 il dottor Gaetano Biodi donava al Museo cento ceramiche provenienti dalla collezione approntata dal padre, dottor Vincenzo. Esse arricchirono una sezione che già vantava i 40 pezzi di proprietà del Capitolo Concattedrale. Successivamente, il prof. Gabriello Illuminati e la sorella dr.ssa Eleonora fecero dono al Capitolo di opere lignee e bronzee del loro padre Tommaso: insieme ad alcune sculture del prof. Luigi Tascini, esse furono esposte nell'ultima sala del Museo. L'allestimento definitivo, così come oggi configurato, risale invece al 1994 quando, grazie al generoso intervento della Fondazione TERCAS, vennero costruite le nuove bacheche per gli argenti e le ceramiche.



