Proseguendo a destra, si giunge nell'ultimo "braccio" del Museo, articolato in due ambienti. Il primo (sala 9), è dedicato all'oreficeria sacra. Si parte con la bacheca dedicata all'arte degli argentieri Valerio e Teodosio Ronci, 6 attivi ad Atri da fine sec. XVI: di rilievo il busto di S. Reparata, in argento sbalzato cesellato dorato; un calice del 1602; un turibolo datato 1604, in argento sbalzato e traforato, proveniente dalla abbattuta Chiesa atriana di S. Pietro, così come un calice, con raffigurazione del Santo (1645).Completano l'esposizione una navicella per incenso, una patena con incisa l'immagine di S. Francesco e una pisside con quattro scene della Passione, pezzi di artisti locali della prima metà sec. XVII. Si continua con alcune vetrine centrali nelle quali sono conservate singolarmente alcune delle opere più prestigiose del Museo, che in passato ornavano tutte la Cattedrale di S. Maria Assunta: la Croce reliquiario in cristallo di rocca, argento dorato e preziose miniature, mirabile esempio di arte veneziana del sec. XIII, tra i più ammirati nella Mostra dei Tesori dei Musei Diocesani a Roma nel 1986 e nella Mostra Omaggio a S. Marco a Venezia (1994-1995); un reliquiario a croce (commesso da Luca Zucari di Poggio d'Atri nel sec. XV) in argento sbalzato, cesellato e dorato; una croce processionale in lamina d'argento sbalzato e dorato applicata su tavola, realizzata da un anonimo Argentiere abruzzese del sec. XVI; un pastorale a /onne gotiche francesi, arte senese di fine sec. XIY. Nella parete di sinistra, un Crocifisso d'argento di Antonio Tacchini (1608); mentre a destra, dopo una sequenza di sei bozzetti a olio su tela di Serafino Tamburelli (Atri, 1680 - 1750), provenienti dalla Chiesa di S. Giovanni Battista e raffiguranti la "Visitazione", '"Annunciazione", la "Natività", l'Adorazione dei Magi", la "Presentazione al Tempio" e la "Disputa nel Tempio", è posizionata una bacheca a muro ricca di ostensori, calici, pissidi, patene, carteglorie mistilinee, corone e gioielli, datati tra il XVIII e il XX secolo. Da citare: un pastorale in avorio intagliato e dipinto (fine sec. XlII) e un riccio di pastorale in avorio intagliato del primo Trecento; il busto di S. Gabriele de l'Addolorata, opera dell'argentiere Chiodini (prima metà del Novecento); il reliquiario a cassetta di S. Reparata con stemma della Municipalità, realizzato in ebano e argento nel sec. XIX. Completa la sala una parallela bacheca centrale, con numerose altre opere di eccezionale valore, datate a partire dalla fine del sec. XIII. Si segnalano: un piede di reliquiario della Congregazione dei Cinturati di S. Agostino, in rame dorato e smalto, con raffigurazione della "Madonna della cintola, stemmi e scritte" (Manifattura del Quattrocento); un vasetto ministratorio, datato 1596, in argento, ottone e stagno; il calice del cardinale Troiano Acquaviva, in rame dorato e argento sbalzato e cesellato (fine Seicento); turibolo e navicella per incenso, datati 1740, in argento sbalzato, cesellato e traforato (Argentiere napoletano del scc. XVIII); un servizio da lavabo con brocca e bacile, ancora in argento sbalzato e cesellato (sec. XVI); una palmatoria d'argento con stemma del cardinale Troiano Acquaviva, proveniente dal Monastero di S. Chiara in Atri; un servizio da Battesimo, composto da ciotola e bacinella a conchiglia, in ottone argentato, sbalzato, cesellato (sec. XVIII).